Decreto rilancio
Dopo tanto vociferare, mesi di dibattiti, modifiche, continue conferme e smentite, finalmente il Decreto Rilancio è diventato legge.
Camera e Senato hanno dato il via libera alla conversione con diversi emendamenti rispetto all’originaria formulazione. Con il Decreto Rilancio tante le novità in arrivo per imprese, per le famiglie e per i lavoratori, con molte misure prorogate rispetto ai termini originari.
Una serie di interventi per un impegno economico da parte dello Stato italiano intorno ai 55 miliardi di euro, in aggiunta ai 25 miliardi già precedentemente stanziati con il Cura Italia.
Molte le novità quindi anche per le aziende, misure per sostenere le imprese e per rilanciare tutto il mondo del lavoro.
Nello specifico, vediamo nei paragrafi successivi quali sono i provvedimenti previsti dal Decreto Rilancio a favore delle aziende italiane.
Contributi a fondo perduto e IRAP
Previsti contributi a fondo perduto per i soggetti esercenti attività di impresa, di reddito agrario e lavoro autonomo titolari di partita IVA, mentre sono esclusi dal beneficio gli autonomi e i professionisti iscritti agli Ordini. L’agevolazione può essere richiesta dalle partite IVA che hanno subito dei danni finanziari per effetto della crisi sanitaria.
Forme di agevolazioni da richiedere soltanto a determinate condizioni:
- con ricavi che non superano i 5 milioni di € nell’anno 2019;
- quando il fatturato di aprile 2020 ha subito una perdita del 33% rispetto a quello dello stesso mese dell’anno precedente;
- se l’attività ha avuto inizio a cominciare dal 1° gennaio 2019;
- a patto di avere la sede operativa o il domicilio fiscale nei comuni nei quali lo stato di emergenza per eventi calamitosi era in vigore quando è scattata l’emergenza sanitaria (31 gennaio 2020).
Il contributo a fondo perduto, spettante agli aventi diritto, viene calcolato con l’applicazione di una percentuale in base alla differenza tra l’ammontare del fatturato di aprile 2020 e quello di aprile del 2019:
- 20% per i soggetti con compensi o ricavi non maggiori ai 100mila euro;
- 15% per i soggetti con compensi o ricavi compresi tra i 100mila euro e i 400mila euro;
- 10% per i soggetti con compensi e ricavi compresi tra i 400mila euro e i 5 milioni di euro.
In ogni caso, l’importo minimo del contributo è pari a 1000 € per le persone fisiche e a 2.000 € per i soggetti diversi.
Con il Decreto Rilancio è stata abolita la rata di giungo dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) per le aziende che nel 2019 hanno fatto registrare un fatturato non superiore ai 250 milioni di euro. Lo stop all’IRAP interesserà il saldo e l’acconto 2020, un taglio effettivo e automatico che non si trasformerà in una somma maggiore da pagare per il saldo di giugno 2021.
Gli istituti bancari e le altre società finanziarie, le società di assicurazione, gli enti pubblici e le Amministrazioni sono esclusi da questo beneficio.
Bonus Bollette, credito di imposta per gli affitti e proroga scadenze fiscali
Per le aziende prevista anche una riduzione delle bollette relativamente ai mesi di maggio, giugno e luglio di quest’anno. Un’agevolazione a favore delle partite IVA e per le piccole e medie imprese.
Un aiuto per favorire la ripartenza dell’attività commerciali, fortemente penalizzate dalla forzata chiusura dovuta all’emergenza sanitaria. Trattasi di una misura sugli oneri di sistema e sulla gestione e trasporto del contatore. Il provvedimento riguarda dunque quelle voci di costi che non fanno parte dei consumi effettivi di luce, gas e acqua ma che interessano le spese fisse.
Un intervento che comporta un taglio ai costi delle bollette intorno al 20%, molto atteso dalle aziende in un momento delicato come quello attuale.
Il provvedimento ha comunque carattere urgente e transitorio ed è valido esclusivamente per i mesi di maggio, giugno e luglio 2020.
Nel caso in cui un’azienda abbia fatto registrare nel periodo di imposta precedente un fatturato inferiore ai 5 milioni è stato stabilito un rimborso dei costi di affitto attraverso un credito di imposta del 60%.
L’intervento riguarda gli immobili ad uso non abitativo la cui destinazione interessa attività commerciali, agricole, artigianali, industriali e di lavoro autonomo.
Prorogate inoltre al 16 settembre prossimo alcune importanti scadenze fiscali:
- contributi previdenziali;
- ritenute d’acconto;
- IVA
- contributi INAIL;
- rate del saldo e stralcio e della rottamazione-ter;
- cartelle esattoriali.
Rifinanziata la cassa integrazione
Un’altra misura estremamente gradita alle aziende è il rifinanziamento della cassa integrazione, di cui le imprese di questi tempi hanno fatto un grosso uso.
Prorogati quindi gli ammortizzatori sociali, con la possibilità per le imprese che riducono o sospendono le attività lavorative di fare richiesta del trattamento Cig per emergenza Covid -19.
Per il trattamento Cig previsto un tempo massimo di 18 settimane, di cui 14 da usare fino al 31 agosto 2020 e 4 settimane utilizzabili dal 1° settembre al 31 ottobre prossimo.
Bonus sanificazione e aiuto statali
Con il Decreto Rilancio viene riconosciuto un credito di imposta in misura pari al 60% dei costi sostenuti nell’anno in corso relativamente agli interventi ritenuti particolarmente utili per fronteggiare adeguatamente l’emergenza sanitaria, compresi gli interventi edilizi per la ristrutturazione di mense e spogliatoi, per realizzare spazi comuni, spazi medici, per gli acquisti di arredi per la sicurezza, per gli acquisti di strumenti di misurazione della temperatura e di apparecchiature informatiche utili per le attività lavorative.
Il bonus sanificazione è riconosciuto fino a un massimo di 80mila euro.
Con lo stanziamento dei 55 miliardi di euro previste anche sovvenzioni statali per le imprese a sostegno del pagamento delle retribuzioni, per 12 mesi massimo a partire dall’avvio dell’istanza. Con gli aiuti statali agli stipendi lo scopo è quello di scongiurare eventuali licenziamenti nei mesi prossimi. Per fruire dell’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio, che può arrivare a coprire fino l’80% della retribuzione lorda, la condizione è che i dipendenti continuino a lavorare in modo continuativo.
Tra gli altri provvedimenti adottati per le aziende da segnalare lo sblocco dei debiti della PA (Pubblica Amministrazione) per 12 miliardi di euro.
Le misure per il rilancio del turismo e del mercato delle auto
Per l’anno 2020 a sostegno del settore del turismo è stato istituito un fondo di ben 50 milioni di euro. Invece, per le famiglie con ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 40mila euro, sono previsti 500 euro come bonus vacanze da spendere nel 2020 nelle strutture ricettive del nostro Paese.
Il bonus vacanze è da utilizzare dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 nel limite massimo di 500 euro.
Un importo che scende a 300 euro per i nuclei familiari con due soli componenti e a 150 euro per nuclei composti da una sola persona.
Un credito da fruire per l’80% come sconto e per il 20% come detrazione fiscale. Prevista pure la sospensione della prima rata del versamento IMU (quota comune e quota Stato) per le strutture ricettive e gli alberghi. Prima rata IMU il cui termine per il pagamento era fissato al 16 giugno scorso.
Le novità in arrivo non potevano che interessare anche il mercato dell’auto. Infatti, con uno specifico emendamento, in fase di conversione, nel Decreto Rilancio è stato introdotto un bonus per l’acquisto di auto Euro 6. Un bonus auto fino a 3.500 € quando si rottama un’automobile di almeno 10 anni e fino a 1.750 € senza rottamazione.
Bonus più consistenti per le auto ibride, con un importo che può arrivare fino a 10mila euro quando viene rottamata un’auto vecchia e quando la nuova presenta basse emissioni: tra 0 e 20 grammi di Co2.
Queste sono tra le misure più importanti previste per le aziende italiane dal Decreto Rilancio, provvedimenti per rilanciare le attività produttive e a favore di tutto il mondo del lavoro.
Una serie di misure tra contributi a fondo perduto, IRAP, credito di imposta, aiuti statali e proroghe delle scadenze fiscali a sostegno delle aziende che hanno dovuto subire sostanziali perdite finanziarie a causa della chiusura forzata dovuta all’emergenza sanitaria.
Con il Decreto Rilancio stanziati in totale 55 miliardi, fondi che vanno ad aggiungersi ai 25 previsti dal Cura Italia. Per un bilancio attendibile sui reali effetti per le aziende della parte dei fondi a esse destinati bisogna aspettare gli sviluppi futuri, con l’auspicio che le misure contenute nel decreto possano seriamente invertire il preoccupante trend negativo.
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