Cosa NON fare quando si gestisce una impresa
Gestire una ditta non è certamente semplice: burocrazia, elementi finanziari ed economici, incombenze gestionali, organizzative e quant’altro sono solo alcuni degli ostacoli che si devono affrontare quando in queste circostanze.
Non sbagliare mai è impossibile, gli errori sono alla base di una gestione umana, ma è importante sapere cosa non fare quando si gestisce una ditta, per evitare almeno gli sbagli più frequenti.
Molti paragonano il condurre un’azienda al comandare un vascello nel mare del mercato libero .
1. Non investire per non spendere
La gestione di una ditta ha l’obiettivo di produrre un utile. Alla base di ogni teoria economica c’è sempre una regola, che dev’essere un mantra per qualsiasi imprenditore: per guadagnare un milione bisogna prima spendere un milione. Cosa significa?
Vuol dire che non si può pensare di guadagnare senza prima aver speso. Investire in una ditta significare mobilitare dei capitali che nel medio-lungo periodo rientrano nelle casse sotto forma di introiti. Aver paura di fare un investimento è uno degli errori più comuni quando si gestisce una ditta ma chi intraprende quest’avventura dev’essere consapevole che se la gestione è oculata e gli investimenti ben ponderati, quel che si è speso rientra con gli interessi. Chi non spende e chi acquista materiale al risparmio di bassa qualità, sta commettendo un grosso errore.
2. Non aggiornare periodicamente i libri contabili
Avere sempre, in qualsiasi momento, l’indicazione delle spese e dei ricavi della ditta è alla base di qualsiasi gestione aziendale. E’ il punto da cui partire per tessere una strategia, per valutare l’andamento ed eventualmente effettuare dei cambi di direzione quando ci si accorge che qualcosa non va come dovrebbe.
3. Confondere utili con ricavi
E’ un errore abbastanza comune nella gestione di una ditta da parte di chi non ha la necessaria esperienza. L’utile emerge alla fine del periodo ed è ciò che resta dei ricavi al netto delle spese, dei pagamenti, delle incombenze fiscali e di quant’altro la ditta abbia da versare per chiudere i conti.
4. Navigare a vista
Una cosa da non fare quando si gestisce una ditta è navigare a vista, ossia non preparare un piano aziendale organizzato lungimirante almeno sul medio, se non lungo, periodo. La ditta che lavora di giorno in giorno e che decide il da farsi sulla base di quanto accaduto il giorno prima non ha speranze di futuro. E’ importante fare un progetto e seguirlo per capire fin dove può portare.
5. Confondere il denaro proprio con quello della ditta
Questo è, forse, uno dei più comuni e pericolosi errori da non fare. Il denaro personale non deve mai essere mischiato a quello della ditta e viceversa ed è importante capirlo fin da subito, anche nelle piccole realtà, per evitare grossi problemi durante l’esercizio avanzato della ditta.
6. Non chiedere il supporto di un dottore commercialista
E’ uno sbaglio pensare che una piccola ditta che non ha fatturati a tanti zeri possa essere gestita dal punto di vista finanziario senza il supporto di un esperto in materia. Scadenze, calendari fiscali e tenuta dei conti sono sempre più sicuri se in mano a una persona professionista del settore.
7. Non includere nei conti tutte le spese
Sono molti coloro che, quando tirano le somme dell’esercizio, dimenticano di inserire le piccole spese effettuate e pagate con i conti della ditta. Il carburante, per esempio, la cancelleria e ogni piccola spesa deve necessariamente essere inclusa nei libri contabili, pertanto è importante conservare le ricevute di pagamento (scontrini, fatture ecc.).
8. Non rispettare le scadenze
Che si tratti di pagamenti da ricevere ma, soprattutto, da effettuare è indispensabile rispettare pedissequamente le scadenze. Il pagamento delle fatture dai fornitori e il sollecito del pagamento da parte dei clienti è un’attività indispensabile che permette di tenere sempre il controllo dei conti e, quindi, della ditta.
9. Non controllare periodicamente entrate/uscite
L’aggiornamento dei libri contabili è importante, affidarsi a un professionista pure, ma lo è anche effettuare un controllo quotidiano su quanto è stato speso e quanto è stato guadagnato. Questo non significa fare dei bilanci quotidiani ma verificare che tutto sia stato effettuato correttamente e non ci siano discrasie nei conti.
E’ un controllo facile se effettuato con cadenza giornaliera o, al massimo settimanale, ma complesso se si relega a una tantum per ogni esercizio.
10. Accentrare la gestione su un’unica persona
L’accentramento della gestione di una ditta è un atteggiamento sbagliato, sia che si tratti di piccole o di grandi realtà. Serve sempre qualcuno che monitori l’operato di un altro, per scoprire eventuali errori sfuggiti in prima battuta.
Inoltre, accentrare su di sé l’intera gestione, seppure col supporto di un commercialista, carica l’individuo di una eccessiva mole di lavoro: fare tante cose per farle male è come non farne nemmeno una. Ognuno deve avere i suoi compiti.