Regime forfettario 2021
Regime forfettario 2021: cos’è e a cosa serve
Il Regime forfettario è un regime agevolato che si applica ai possessori di partita IVA individuale con un fatturato inferiore ai 65mila euro all’anno e che gode di una serie di semplificazioni contabili e fiscali.
Un lavoratore freelance, ma anche un professionista o un artigiano, che in questo 2021 abbia deciso di aprire una partita IVA per regolarizzare la sua professione, anche come secondo lavoro, deve assolutamente valutare se considerare il regime forfettario, che non solo conviene (per un sacco di motivi che vedremo in seguito) ma costituisce certamente la scelta più adatta in questo particolare momento di incertezza economica e sociale.
Regime forfettario: i requisiti
Tra i requisiti che occorre possedere per aprire una partita IVA in regime forfettario figurano, oltre al fatturato inferiore ai 65mila euro all’anno, altri due fattori da tenere in considerazione: non si deve aver svolto, nei 3 anni immediatamente precedenti all’apertura della pratica, alcuna attività professionale o d’impresa, e inoltre non sarà possibile utilizzare il regime forfettario per proseguire qualcosa che stavate già facendo in precedenza, con l’eccezione dei periodi di praticantato obbligatorio per alcune categorie professionali.
Regime forfettario: come aprire una partita IVA forfettaria
Aprire una partita IVA a regime forfettario è molto semplice: basta rivolgersi alla sede competente (quella del proprio Comune) dell’Agenzia delle Entrate e comunicare l’inizio della propria attività o della propria impresa commerciale. La richiesta prevede la compilazione di un modulo, reperibile anche online, e unitamente al proprio documento d’identità questo sarà bastevole per aprire la pratica.
Regime forfettario: come si usa e come funziona
La partita IVA in regime forfettario ha questo nome proprio in virtù del forfait fisso (o flat tax) che viene detratto in automatico, in relazione al proprio codice ATECO, ovvero la categoria professionale.
Le aliquote sono due, una prima al 5%, che si applica per i primi cinque anni per una nuova attività o la fondazione di una start-up, e un’altra al 15% (sempre comunque vantaggiosa!) che si riferisce alle altre eventualità d’impresa o professionali.
Vantaggi e svantaggi
La propria situazione di partenza va analizzata scrupolosamente, perché esistono fattori intrinseci al regime forfettario che possono essere più o meno convenienti a livello personale, e quindi pesare più sui vantaggi rispetto agli svantaggi e viceversa.
Senza entrare nello specifico dei casi particolari, per cui è sempre bene rivolgersi ad un’associazione di categoria o a un commercialista per una consulenza, si possono individuare alcuni pro e contro.
Tra i vantaggi, intanto la mancanza di limite di età, il fatto che per il 2021 non ci sia l’obbligo di fatturazione elettronica, che non occorra inserire l’IVA in fattura e soprattutto l’imposta agevolata.
Passando agli svantaggi, occhio che non sarà possibile scaricare tutte le spese, che il vostro fatturato non dovrà superare i 65mila euro, che un eventuale altro reddito da lavoro dipendente o assimilato non potrà superare i 30mila euro e, infine, l’indicazione dei 20mila euro come spesa massima per collaboratori della vostra attività.
Regime forfettario: riferimenti normativi e fatturazione
Con il regime forfettario per ora non è obbligatoria la fatturazione elettronica, ma occorre ugualmente fatturare al cliente, senza aggiungere l’IVA all’importo.
Per un documento a regola d’arte, ecco pochi e semplici passi:
1) Riporta sempre nome e cognome di chi effettua la prestazione e relativa partita IVA, i dati del cliente, la data e il numero della fattura, l’importo del compenso e degli eventuali contributi previdenziali dovuti e la dichiarazione che la prestazione è esclusa dall’IVA in quanto soggetta ad imposta sostitutiva.
Questa formula, che indica i riferimenti normativi da indicare in ogni fattura, è molto importante e obbligatoria, e per le imprese avrà un testo di questo tipo “Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014, modificata dalla legge 30 dicembre 2018, n.145” mentre per i professionisti e i lavoratori autonomi sarà come indicato di seguito “Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014, modificata dalla legge 30 dicembre 2018, n.145. Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’articolo 1 comma 67 della Legge numero 190/2014”
2) Applica una marca da bollo da 2 euro sulle fatture che superano l’importo di 77,47 euro
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